Sangalli: “Salario minimo di legge è una scorciatoia che può portare fuori strada”
“Occorre dare impulso alla produttività ed alla crescita del Paese, ridurre il cuneo fiscale, sostenere la contrattazione collettiva tra le parti sociali maggiormente rappresentative, contrastare i contratti pirata”. Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio Nazionale
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato gli ultimi sviluppi sulla questione del salario minimo. “Salario minimo di legge? Una scorciatoia che può portare fuori strada. Invece, occorre dare impulso alla produttività ed alla crescita del Paese, ridurre il cuneo fiscale, sostenere la contrattazione collettiva tra le parti sociali maggiormente rappresentative, contrastare i contratti pirata”.
Sul tema, la confederazione si era espressa domenica con una nota: “In un Paese come l’Italia, caratterizzato sul piano delle relazioni sindacali da un’importante esperienza storica di contrattazione collettiva, è quasi paradossale pensare di affidare il tema del salario minimo alla regolazione di legge”.
“Paradossale – continua Confcommercio – perché la remunerazione della prestazione lavorativa trova il più efficace strumento di definizione nel confronto contrattuale tra le parti e perché, attraverso la contrattazione, il rapporto di lavoro viene complessivamente disciplinato in una più ampia sfera di diritti e di doveri fino a ricomprendere la dimensione del welfare contrattuale in materia di previdenza ed assistenza sanitaria integrativa”.
“Dunque – conclude Confcommercio – occorrerebbe dare impulso alla contrattazione collettiva contrastando con determinazione la diffusione dei cosiddetti contratti-pirata e rafforzando, invece, il ruolo dei contratti sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, anche in riferimento ai minimi salariali definiti in sede di contratto”.