Turismo. Trend positivo per l’estate 2019
Ricerca Confturismo “Le vacanze degli italiani”: tra giugno e settembre partono in 32 milioni, ovvero il 72% della popolazione contro il 69% dello scorso anno. Il budget medio è di 950 euro (+14%), all’estero va il 23%. Patané: “turismo bene cruciale per l’Italia”.
Gli italiani tornano a viaggiare confermando il trend positivo per l’estate 2019. Il 72% (quasi 32 milioni) infatti riuscirà a fare almeno una vacanza nel periodo estivo, dato nettamente in crescita rispetto al 2018 con 1,3 milioni in più che riusciranno godersi le meritate ferie estive.
L’incremento premierà quasi esclusivamente destinazioni estere per una spesa media di circa 950 euro (+14%, circa 110 euro a persona), con luglio che risulta essere il mese che registra il maggiore incremento delle partenze (+10%), principalmente a scapito di settembre, anche se agosto continua a fare la parte del leone, scelto dal 35% di italiani (15 milioni).
E tra la spesa degli italiani all’estero e la spesa dei turisti stranieri che arrivano nel nostro Paese, la bilancia commerciale italiana questa estate farà segnare un surplus di circa 8 miliardi. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’indagine “Le vacanze degli italiani” realizzata da Confturismo-Confcommercio in collaborazione con l’Istituto Piepoli e presentata a Roma nella sede nazionale di Confcommercio.
Dall’indagine emerge che la propensione degli italiani a viaggiare è in continuo aumento, nonostante la percezione sul futuro dell’economia nazionale vada progressivamente deteriorandosi.
Se infatti a giugno l’Indice di fiducia del viaggiatore italiano (il valore di sintesi che l’Istituto Piepoli calcola mensilmente da oltre 4 anni per Confturismo-Confcommercio) si posiziona a 72 su una scala da 0 a 100, 3 punti sopra lo stesso mese del 2018, il saldo tra ottimisti e pessimisti sul futuro economico dell’Italia passa, nello stesso periodo, da un 8% in favore dei primi a un 16% in favore di secondi.
La necessità di concedersi un periodo di svago e distrazione dai problemi di tutti i giorni, soprattutto durante l’estate, prende comunque il sopravvento nelle decisioni di noi tutti. Inoltre c’è anche un 6% di italiani ancora indecisi, che potrebbe quindi andare ad aumentare, seppure di poco, le partenze.
Due novità importanti riguardano la spesa media e la ripartizione delle scelte tra mete nazionali ed estere: la prima passa dagli 837 euro per persona dell’estate 2018 ai 950 euro di quella in corso (+14%), ma a fronte di una sostanziale stabilità del dato di agosto, sono proprio i mesi “di spalla”, giugno e settembre, in particolare quest’ultimo, a registrare i maggiori aumenti.
Le mete preferite sono per lo più in Europa, con Spagna, Francia e Grecia in vetta alle preferenze, ma anche Stati Uniti e Mar Rosso registrano performance ottime.
Un’ultima annotazione va fatta sugli effetti del meteo “instabile” che, tra maggio e l’inizio di giugno, ha convinto il 13% degli italiani a rinunciare a una vacanza, a cui si aggiunge un ulteriore 4% che, pur avendo rinunciato dichiara di essere certo che recupererà entro fine stagione: una perdita per il settore che, seppure di non facile quantificazione, si aggira intorno al mezzo miliardo di euro.
Ma come si contestualizza questa situazione nel panorama competitivo internazionale del turismo? Dai risultati di un’analisi condotta per Confturismo-Confcommercio da TRA Consulting emerge un surplus per la bilancia commerciale italiana di un miliardo in più rispetto al 2018 (8 miliardi totale).
Se infatti la spesa degli italiani all’estero aumenta di circa 200 milioni di euro, quella degli stranieri in Italia sale di oltre 1 miliardo circa, anche se non tutto il nostro territorio ne beneficia in pari misura: è il Sud, infatti, ad avvantaggiarsene in maniera preponderante. Una situazione che trova pieno riscontro anche nei dati del trasporto aereo passeggeri: dei 60 milioni di passeggeri che gli aeroporti italiani registreranno tra giugno e agosto di quest’anno, 40 milioni saranno stranieri, con un incremento di 2,4 milioni proprio negli aeroporti del Sud che supereranno quindi, per la prima volta, il traffico delle altre 3 macro aree (Nord-Ovest, Nord-Est e Centro).
In generale però, a livello del Mediterraneo, si va fortemente intensificando la concorrenza di Turchia, Egitto e Tunisia, che vedono crescere a doppia cifra la percentuale dei loro arrivi turistici internazionali soprattutto da Francia e Germania, mentre la Spagna, nostro competitor abituale, subisce una pesante battuta d’arresto.
Per il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè, “dai dati emerge come gli italiani non abbiano permesso all’incerto clima politico di scalfire il loro desiderio di viaggiare; è stato invece molto più incisivo il clima di maltempo del mese di maggio, che ha effettivamente posticipato gran parte delle prenotazioni.
Un dato certamente positivo è poi che la spesa crescente dei viaggiatori stranieri in Italia genera un importante surplus nella bilancia commerciale, dimostrando ancora una volta che il turismo è un bene cruciale per l’Italia”.
Per Andrea Giuricin, dell’Università Milano Bicocca “il turismo si conferma l’oro dell’Italia, specialmente nel periodo estivo. La bilancia tra la spesa degli stranieri in Italia e quella degli italiani all’estero potrebbe avvicinarsi nell’estate 2019 a quasi 8 miliardi di euro. Un record storico che deve essere tenuto in considerazione dal decisore politico. Bisogna però fare attenzione: la crescita del Sud del Mediterraneo sta portando una sempre maggiore competizione”.