Giuliano Amato al Parlamento delle Imprese della Camera di Commercio di Cosenza
La seduta del Parlamento delle imprese della Camera di Commercio di Cosenza ieri ha tracciato una percorso di senso per leggere il complesso rapporto tra centralismo e Repubblica delle autonomie, ma anche il ruolo che l’ordinamento giuridico affida agli enti intermedi. Come da tradizione, il Parlamento delle imprese della Camera di Commercio di Cosenza si è aperto con una lezione o un intervento in grado di portare alla luce e leggere la complessità di un problema di stretta attualità. Ieri è stato Giuliano Amato – giudice costituzionale, già presidente del Consiglio dei ministri – a intervenire nella importante assise camerale con un lungo excursus su “Centralismo e Repubblica delle autonomie”.
Amato è partito da lontano (Unità d’Italia) per poi analizzare limiti e potenzialità inespresse del regionalismo, del municipalismo e del Titolo V della Costituzione. «Esiste – ha affermato Giuliano Amato – un bisogno fondamentale. Esiste un rapporto strettissimo tra autonomia e democrazia. Il nostro è un Paese nel quale, quando si raggiunse l’unità nazionale, soltanto il 2% dei cittadini di quello Stato parlavano la lingua italiana. Diversità di culture e tradizioni che sopravvivono e non spariscono quando costruisci uno Stato unitario. La nostra storia è quella di tante diversità che si sono messe insieme».
Il nostro è un Paese nel quale, quando si raggiunse l’unità nazionale, soltanto il 2% dei cittadini di quello Stato parlavano la lingua italiana.
Giuliano Amato, giudice costituzionale, già Presidente del Consiglio dei Ministri
«Le Regioni sono nate – ha sottolineato Giuliano Amato – con una gestazione di 20 anni. L’ossimoro è che le autonomie regionali devono farsi spazio in un sistema che mantiene l’uniformità delle sue regole essenziali. Ma non ci può essere autonomia se c’è uniformità su tutto».
Il Parlamento delle imprese è l’innovativo strumento ideato dalla Camera di Commercio di Cosenza per accorciare le distanze tra gli attori economici e le istituzioni. Il Parlamento delle imprese è uno dei punti di forza di #OpenCameraCosenza, la svolta culturale e organizzativa che è diventata un “case history” anche per l’OPSI, Osservatorio per l’innovazione nel settore pubblico che fa parte dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). L’idea nasce dalla constatazione che molto spesso, purtroppo, i decisori pubblici non riescono ad interpretare pienamente le esigenze delle imprese e, contemporaneamente, altrettanto spesso queste ultime non sono pienamente consapevoli del ruolo e funzionamento dei loro interlocutori istituzionali.
La risposta alla crisi di legittimità e rappresentanza dei corpi intermedi vive nelle parole chiave che sintetizzano #OpenCameraCosenza, la svolta cultura e organizzativa impressa da Klaus Algieri, presidente della Camera di Commercio di Cosenza. La chiusura è diventa apertura e innovazione; l’autoreferenzialità ha lasciato il posto all’ascolto e alla condivisione; l’oscurità è diventata trasparenza e verità. Ecco #OpenCameraCosenza, inversione della piramide con le imprese che ne occupano la cima.
Ma #OpenCameraCosenza non è soltanto la difesa di interessi particolari e legittimi: quelli delle imprese. Diventa essa stessa difesa dell’interesse generale, opponendosi alla crisi della rappresentanza e alla delegittimazione dei corpi intermedi.
Dopo i saluti introduttivi di Francesco Rosa, vicepresidente della Camera di Commercio di Cosenza, a moderare l’evento è stato il segretario generale della Camera, Erminia Giorno. Sono intervenuti: Anna Gallo, Domenico Nigro Imperiale, Natale Chiarello, Franco Aceto, Danilo Binetti, Mauro Zumpano, Rosita Mastrota; Antonella Greco, Paola Granata, Elio Bartoletti, studenti del Liceo Classico B. Telesio e del Liceo Scientifico E. Scorza di Cosenza.
Ecco il servizio che il TG3 Calabria ha dedicato all’evento