No alla Calabria zona rossa. Confcommercio: istituirla rappresenterebbe un danno irrimediabile per il nostro tessuto economico-sociale

Sono ore di attesa e apprensione quelle che accompagnano l’emanazione dei nuovi provvedimenti, per fronteggiare l’emergenza Covid, da parte del Governo. E gli scenari che si prospettano non sono dei migliori soprattutto per la nostra Regione che vede calare su di se l’incubo dell’istituzione della zona rossa.

Forte il grido di allarme che si leva dalla Confcommercio per bocca del suo Presidente, Klaus Algieri:” Le notizie che stanno circolando in queste ore ci mostrano scenari sempre più duri per la nostra Regione. Se le anticipazioni fossero confermate e la Calabria fosse dichiarata zona rossa per tutte le imprese sarebbe la fine. Si creerebbe un danno irreversibile alla nostra economia dal quale di certo non riusciremmo a rialzarci con facilità”.

“i cittadini e le imprese calabresi non paghino per colpe legate alla cattiva gestione della sanità. Invito tutti gli esponenti delle associazioni di categoria regionali che siedono ai vertici nazionali di far sentire la loro voce. Rischiamo di giungere al punto di non ritorno economico”

Non accetto che la Calabria, che conta circa 200 contagi al giorno, venga paragonata ad altre Regioni dove l’incidenza del Covid rapportata alla popolazione è molto più alta – ha aggiunto il Presidente Algieri, che ha poi proseguito – e ancora più inaccettabile è il fatto che tutto questo accada per la cattiva gestione della sanità da parte del Governo centrale e regionale. “i cittadini e le imprese calabresi non paghino per colpe non loro, ma chi di dovere si assuma le sue responsabilità intervenendo al più presto. Faccio appello a tutti i politici calabresi perché scongiurino questa catastrofe facendo intervenire i vertici nazionali dei loro partiti. Invito, inoltre, tutti gli esponenti delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali regionali che siedono ai vertici nazionali di far sentire la loro voce. Con la Calabria istituita zona rossa rischiamo di giungere al punto di non ritorno economico-sociale e sarà la fine.